Garanzie dal Governo: in due anni arriveremo a quasi 40mila medici specializzati
Un seduta della Conferenza Stato-Regioni molto più importante del solito, soprattutto per i giovani medici che da tempo denunciano la disparità tra posti nei corsi di specializzazione e nuovi laureati che provano ad accedervi. Un incontro in cui “Sono stati adottati provvedimenti molto importanti che permettono di dare concretezza e stabilità al Sistema sanitario nazionale".
A dirlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che ha partecipato alla riunione in rappresentanza del ministero. In particolare, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato la ridefinizione dei fabbisogni di medici specialisti da formare nel triennio 2020-2023.
L'accordo prevede la formazione per l'anno accademico 2020-21 di almeno 13.507 nuovi medici specializzati, di altri 13.311 per l'anno accademico 2021-22 e di altri 12.124 per l'anno accademico 2022-23. "In totale - ha spiegato Costa - si tratta di almeno 38.942 medici che saranno formati entro il 2023, oltre 13mila unità in più rispetto al triennio precedente.
Andranno a dare nuova forza al Sistema sanitario nazionale così duramente messo alla prova da questi 15 mesi di pandemia, durante i quali il personale medico ha dato grande prova di sacrificio".
Oltre all'accordo per la ridefinizione del fabbisogno dei medici specialisti, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato anche una serie di provvedimenti che hanno modificato obiettivi e criteri per la ripartizione tra le Regioni dei fondi destinati al funzionamento dei Centri trasfusionali regionali, al sistema trapiantologico, al sistema per la rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti e, infine, per il sistema di qualità per i servizi trasfusionali.
L’obiettivo è quello di porre una soluzione all’annoso problema di avere sempre più medici laureati e sempre meno posti di specializzazione, sperando che sia un traguardo da raggiungere e non più solo un miraggio.