Personale SSN meno dipendenti e più precari. La triste storia della Sanità italiana

  • Di Roberta Spinelli

Sempre meno personale, sempre più vecchio e sempre più precario.

È quanto emerge dal nuovo report sul personale del SSN del Ministero della Salute e relativo all’anno 2018. Nello specifico i lavoratori dipendenti sono scesi di 25 mila unità in 6 anni.

L’obiettivo dello studio, alla 2° edizione, è quello di definire un quadro generale, quanto più esaustivo possibile, del personale che opera nel mondo della sanità con riferimento non solo all’ammontare complessivo, ma anche rispetto alle caratteristiche di tipo demografico ed alle peculiarità territoriali che lo contraddistinguono.

Il rapporto mette in luce una situazione denunciata da chi ogni giorno mette a disposizione le proprie competenze e, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo, anche la propria vita per salvare e curare chiunque ne abbia bisogno.

Il nostro sistema sanitario si scopre vecchio e fragile. Dal 2012 al 2018 i dipendenti a tempo indeterminato del SSN sono scesi da 655 mila a 630 mila.

Nello stesso periodo sono aumentati i precari: erano 31.199 nel 2012 e sono diventati 42.340 nel 2018. Un dato che si riflette sull’anzianità del personale. L’età media nel 2018 era di 50,2 anni, nel 2011 per esempio era di 47,3.

I dipendenti più anziani risultano essere i Veterinari (56,9 anni), seguiti dai Chimici (56,6 anni), dai Dirigenti del ruolo tecnico (56,2 anni) e dagli Psicologi (55,8 anni).

Al di sotto della media generale è invece l’età del personale infermieristico (47,7 anni), del personale tecnico sanitario (48,4 anni), dei Fisici (48,5 anni) e del personale con funzioni riabilitative (50,0 anni).

MEDICI: i medici impiegati a tempo indeterminato nelle ASL, nelle aziende Ospedaliere ed Universitarie, negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici, delle ARES ed ESTAR, ISPO e Aziende Regionali del Veneto e Liguria al 31/12/2018 risultano pari a 105.896, corrispondenti a 1,8 medici per mille abitanti. Di questi 29.664 sono specialisti che afferiscono all’area funzionale dei servizi (di cui il 70,6% nelle specialità di anestesia e rianimazione, radiodiagnostica e igiene e medicina preventiva); 23.628 sono medici specialisti dell’area funzionale di chirurgia (di cui il 61,9% nelle specialità di chirurgia generale, ginecologia ed ostetricia e ortopedia e traumatologia); infine 43.545 sono gli specialisti nell’area funzionale di medicina (di cui il 62,9% nella medicina interna, malattie dell’apparato cardiovascolare, psichiatria, medicina dell’emergenza e urgenza e pediatria).

L’età media dei medici del SSN è pari a 52,0 anni, in crescita rispetto al dato 2013 pari a 51,6 anni.

Si rileva inoltre, una crescente femminilizzazione della professione con una maggiore presenza di donne nelle classi più giovani.

Dall’analisi della piramide delle età è possibile osservare come la classe di età compresa tra 60 e 64 anni sia la più numerosa e come a quella di età compresa tra 30 e 34 anni corrisponda invece, la percentuale minore.

La quota di donne medico sul totale è superiore a quella degli uomini nelle fasce di età inferiori ai 50 anni. Inoltre, il 36,5% dei medici di famiglia ed il 67,5% tra i pediatri di libera scelta è di sesso femminile.

Dall’analisi della distribuzione per aree geografiche emerge che i medici che operano nelle strutture pubbliche ed equiparate al pubblico (114.103 unità a tempo indeterminato) sono così ripartiti: Italia settentrionale 44,9%, Italia centrale circa 20,9%, Italia meridionale ed Isole rispettivamente 22,2% e 12,0%.

Per quanto concerne la medicina specialistica ambulatoriale, si annoverano 14.967 medici convenzionati (fonte: SISAC) con 18.774.481 ore remunerate.

Gli specialisti ambulatoriali sono presenti al Nord con una percentuale pari al 35,5% rispetto al numero complessivo, al Centro pari al 23,5%, al Sud pari al 31,5% e al 9,5% nelle Isole.

Per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta le percentuali si attestano ad oltre il 41,8% al Nord, circa il 21,0% al Centro, 25,1% al Sud e 12,1% nelle Isole.

Visualizza la tabella dei dati (.PDF)

(DATI Ministero della Salute - Direzione Generale della Digitalizzazione, del Sistema Informativo Sanitario e della Statistica- Ufficio II - Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del SSN –Ufficio III)

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